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Come scegliere un Chatbot Italiano senza rimanerne delusi

Partiamo da una considerazione: a chi scrive sembra banale sottolinearlo, ma

vi siete mai chiesti come mai la stragrande maggioranza delle aziende italiane che commercializzano chatbot non consentano di testare i propri servizi?

In altre parole, ci sono un mucchio di aziende che producono servizi chatbot per le aziende ma se vuoi testare una demo devi prendere un appuntamento.

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Qualcuno potrebbe pensare che si tratti di una mera strategia commerciale, ed è corretto pensarlo. Ma c’è un’altra verità difficile da mandar giù: le loro demo devono essere realizzate in ambiente protetto, avendo cura di mostrare al potenziale cliente solo le cose che funzionano meglio ed evitare epic fail durante i test.

La cosa in sé non sembra grave, ma se si considera che i chatbot rappresentano la nuova interfaccia delle aziende col loro pubblico customer e che a loro è affidata la brand reputation aziendale in contesti sensibili come la pre-vendita, si comprende quanto in realtà sia grave invitare il proprio pubblico a raccogliere informazioni parlando con un sistema stupido.

La chat riportata nell’immagine è il risultato di un test realizzato su un chatbot attualmente in vendita per le aziende di servizi: il bot chiede all’utente come si chiama, l’utente risponde “Mi chiamo Alice” e da quel momento “Mi chiamo Alice” è per il bot il nome del suo interlocutore… Risultato immagini per facepalm"

Realizzare chatbot è complicato, per questo spesso le aziende che s’impegnano a realizzare una piattaforma tecnologia di questo tipo si accontentano di un grado di sviluppo del proprio prodotto molto relativo. Ad esempio: fioccano servizi chatbot specificamente indicati per hotel, ristoranti, automotive perché avere un sistema in grado di rispondere ad un insieme limitato di domande è più semplice che realizzarne uno in grado di sostenere una conversazione fatta di domande che siano le più varie.

Per questo, chi lavora coi chatbot deve avere grandi competenze nell’ambito dello sviluppo software come delle più moderne discipline di Machine Learning e Deep Learning che siano documentate: non ci si può improvvisare in ambiti in cui le aziende si giocano la propria credibilità.

Tre elementi per riconoscere un chatbot affidabile

  1. Per considerare un chatbot il modo migliore è testarlo. Testare non significa che debba essere in grado di rispondere a “qualsiasi” domanda: le domande fondamentali sono quelle che riguardano il proprio business senza disdegnare la capacità di muoversi oltre e di gestire argomenti più laterali come domande personali.
  2. L’azienda deve avere competenze dimostrabili. Pertanto i nomi dei suoi sviluppatori e responsabili tecnici siano pubblici e che i loro CV siano visionabili su LinkedIn o sul sito stesso dell’azienda.
  3. Se l’azienda sia iscritta al registro delle imprese come PMI innovativa questo è certamento un punto a favore.
  4. Infine, se l’azienda è accreditata come ente di ricerca presso il MIUR questo è un grosso punto a favore in quanto con le Intelligenze Artificiali non si scherza.